mercoledì 20 novembre 2019

Incontro filosofico a Cameri

Paolo Pulcina
alla Biblioteca Civica di Cameri
Ha avuto una buona accoglienza da parte del pubblico l'incontro filosofico tenutosi domenica 17 novembre presso la Biblioteca Civica di Cameri, durante il quale Paolo Pulcina ha dialogato con Antonio Cutri (esperto in consulenza e pratiche filosofiche) sulle emozioni umane.
Dopo aver fatto una rapida carrellata sulle principali teorie elaborate dai filosofi riguardo alle emozioni nel corso della storia e aver introdotto alcune considerazioni sul vissuto emozionale dei bambini e degli uomini autori di violenza, Pulcina e Cutri hanno poi coinvolto il pubblico in un dibattito appassionante, nel corso del quale la platea è intervenuta con evidente interesse e calorosa partecipazione.
Un ringraziamento particolare a Rossana Carne (amica e nostra compagna di molte riflessioni) e all'amministrazione comunale di Cameri, che hanno reso possibile la realizzazione di questo bell'evento.

Eloisa Massola

martedì 5 febbraio 2019

La Giornata della Memoria presso la Casa Circondariale di Vercelli

Si è svolta ieri, 4 febbraio 2019, una lezione (noi preferiamo dire "una chiacchierata con qualche spunto di riflessione") sulla Giornata della Memoria appena trascorsa, rivolta alle persone detenute nella sezione maschile della Casa Circondariale di Vercelli.
L'incontro, a cura mia e di Paolo, si è sviluppato secondo una modalità che abbiamo collaudato durante il Corso di Filosofia e di Letteratura che abbiamo tenuto quest'estate e che si è rivelata stimolante per tutti. Durante la prima parte, Paolo ha illustrato le caratteristiche e le tappe salienti sia dell'ascesa al potere del Führer sia dell'olocausto (soffermandosi anche sui particolari meno conosciuti e più curiosi della biografia di Hitler e dell'esoterismo nazista), sempre stimolando la riflessione da parte del nostro pubblico; mentre io, nella seconda parte, ho scelto di tratteggiare rapidamente la figura storica e letteraria di Primo Levi, leggendo alcuni dei passaggi più significativi di Se questo è un uomo e de I sommersi e i salvati, giungendo - infine - a considerare l'importanza della memoria, come elemento imprescindibile affinché la "banalità del male" non torni a manifestarsi (a tale proposito, le lezione si è chiusa con la fiaba della "scuotitrice di parole" contenuta in Storia di una ladra di libri di Marcus Zusak).
Ringraziamo come sempre Valeria Climaco e Antonietta Pisani, che hanno partecipato attivamente alla nostra iniziativa e che, costantemente, ci danno l'opportunità di creare belle sinergie e collaborazioni.

Eloisa Massola

lunedì 24 dicembre 2018

Il cammino delle Dodici Notti

Inizia oggi il percorso delle Dodici Notti, un cammino di conoscenza e rinascita che si sviluppa dall'interno all'esterno di noi stessi. Per arrivare a conoscerci (... o almeno provarci!) è necessario scendere nel profondo, nell'oscuro con cui la stagione fredda (col suo letargo) ci obbliga a venire a patti. Sarà poi attraverso questa nuova com-prensione che potremo vivere con maggiore consapevolezza e serenità il rapporto con l'Altro, con il Cosmo e con tutto ciò che ci circonda.
Si tratta di incontrarsi con l'Alfa e l'Omega, con Eros e Thanatos, col principio della Vita e con quello della Morte che, insieme, garantiscono la sopravvivenza - secondo le regole di Natura - del nostro Universo. Si tratta di morire per auto-rigenerarsi, attraverso un percorso iniziatico che prevede di affrontare tutte le forze e le zone oscure della nostra anima (le dodici tappe).

Immagine di Sulamith Wulfing
Non a caso, nel mondo germanico e anglosassone, la notte del 24 dicembre era chiamata Modraniht o Modra Nacht, ovvero la "Notte delle Madri", ed era dedicata al culto delle divinità femminili che, come ormai sappiamo, presiedevano tanto alla vita quanto alla morte.
Anche in area mediterranea, in particolare nella Grecia antica, nel periodo solstiziale si svolgeva ad Eleusi l'Αλῷα, un insieme di celebrazioni e sacrifici in onore di Demetra e di tutte le donne non più vergini (sposate e cortigiane). Demetra e Persefone sono le dee greche che compiono lo stesso percorso di Iside, di Inanna e di tante altre divinità femminili: scendono negli Inferi per risorgere a nuova vita, con nuove capacità prolifiche. (Secondo Marguerite Rigoglioso, nel suo volume Partenogenesi - Il culto della nascita divina nell'antica Grecia, la melagrana, di cui Persefone si nutre appena prima di tornare sulla terra, sarebbe simbolo della capacità di partenogenesi della dea...)
Il significato delle Dodici Notti è dunque quello della discesa-specchio, che ci condurrà ad una "morte" finalizzata al riaffermarsi della Vita.
Mi viene in mente, a tale proposito, anche il rituale buddhista del Chod, che più volte ho trovato menzionato nei libri che ho letto quest'anno (casualità?). Secondo il Chod, l'unica strada possibile per l'accettazione del nostro lato oscuro (e dunque per una vera crescita interiore) consisterebbe nello scendere a ri-conoscere i nostri demoni personali. Demetra George, nel suo I misteri della Luna oscura, ne propone un'interpretazione affascinante (che forse avevo già citato su queste pagine virtuali):
«Dobbiamo richiamare il nostro demone dal cortile dove l'abbiamo affamato [...]. Dobbiamo accoglierlo nel tepore della nostra cucina e nutrirlo con alimenti che guariranno le sue ferite, dovute al rifiuto».
La "lotta" che dobbiamo compiere durante le Dodici Notti (simboleggiata anche dai tanti rituali di "caccia selvaggia" sparsi qua e là nel folklore) non è un autoannientamento, una lacerazione fine a se stessa del nostro Io; bensì una battaglia dia-logica fra gli opposti e le diverse forze, destinata a chiudersi - sempre - col riaffermarsi della Vita e con la nostra apertura verso il mondo.

Eloisa Massola
(articolo pubblicato anche sul blog Sapevo danzare alla Luna)

domenica 9 settembre 2018

martedì 4 settembre 2018

Corso di filosofia e letteratura presso la Casa Circondariale di Vercelli

Dopo la bella esperienza di Letti di notte... anzi no, di pomeriggio! (una vera e propria "notte bianca" della lettura, a cui anche le persone detenute hanno potuto partecipare grazie all'iniziativa di Roberta Invernizzi e Alessandro Barbaglia), questa volta Paolo e io abbiamo portato in carcere la filosofia e la letteratura.
Le infaticabili Valeria Climaco, Antonietta Pisani e Mari De Pascale ci hanno infatti permesso di realizzare cinque incontri - svoltisi quest'estate tra il 24 luglio e il 4 settembre presso la sezione maschile della Casa Circondariale - in cui abbiamo parlato di Wittgenstein, Platone, Kant, Freud (sempre e rigorosamente in ordine non cronologico!) e letto poesie e brani di Mariangela Gualtieri, Wisława Szymborska, Alessandro D'Avenia, Sylvia Plath. Pensieri e parole di autori diversi per epoca, formazione e inclinazione, riuniti ad ogni lezione sotto un unico ampio tema (il linguaggio, il pensiero, l'amore e l'amicizia, l'inconscio...) e che si sono trasformati, incontro dopo incontro, in un'occasione di dialogo e confronto.
Calda, bella e consolante la partecipazione dei partecipanti, in particolare di quello "zoccolo duro" che ci ha seguito (nonostante il caldo afoso del mese di agosto!) imperterrito durante tutte le nostre divagazioni. Non dimenticheremo facilmente i loro volti, le loro storie e le risate a cuore aperto che ci hanno regalato - nella speranza di poterli reincontrare ancora sul nostro cammino. Magari in autunno, quando l'inizio della nuova stagione porterà con sé nuovi progetti - forse da realizzare ancora presso la Casa Circondariale...

Eloisa Massola

martedì 6 marzo 2018

L'importanza della fiaba (e della fiaba filosofica) sul TGR "Petrarca"

Nell'epoca di Internet, dei cellulari e della tecnologia presente in ogni momento della nostra vita, quanto è ancora importante leggere fiabe ai bambini?
Se ne è parlato nella puntata di Petrarca (TGR culturale) andata in onda su Rai Tre sabato 3 marzo scorso, alle 12.55, insieme a Raffaella Pretta, presidentessa dell'associazione La Quarta Parete, che ha ideato il progetto Nonno, mi leggi una fiaba?, un percorso di letture animate rivolto ai più piccoli. Un progetto che ha riscosso molto successo, raccogliendo candidature di nonni da numerose città italiane: Torino, Mestre, Napoli...
Si è discusso inoltre delle "fiabe filosofiche" insieme a Paolo Pulcina, autore, insieme a Roberta Invernizzi del libro Sette stanze d'alberi e d'acqua. «La fiaba filosofica» ci ricorda Paolo Pulcina «è un racconto dove si cerca di spiegare delle tematiche molto ostiche, che ci permetta di superare le difficoltà dell'esistenza».

E' possibile rivedere l'intera puntata di Petrarca su RaiPlay, al seguente indirizzo: https://www.raiplay.it/video/2018/02/TGR-Petrarca-00d85270-b3b4-4eb9-9bac-eaa98788a46b.html.

mercoledì 28 febbraio 2018

Umanità assortite

«Vi è mai capitato di guardare le comiche? E' uno spettacolo tremendo! Si ride solamente perché qualcuno si fa male: se cade, se riceve un pianoforte sulla testa, se gli crolla la casa... Se i poliziotti lo inseguono e magari lo riempiono di botte... Si RIDE per le DISGRAZIE altrui. E' terribile! Non trovate?»

Questo l'incipit dello spettacolo Umanità assortite, messo in scena domenica scorsa, 25 febbraio, dalla talentuosa compagnia costanzanese La Quarta Parete, con la regia di Max Bottino.
In effetti, le storie raccontate dai nove attori non sono a lieto fine né edificanti: «Poca bontà, nessuna barzelletta... Queste cose esistono. E non sono rare, lo sappiamo. Ma abbiamo scelto... sì, abbiamo scelto il peggio!». Dal racconto dello stupro di Franca Rame a Lo spazio bianco di Valeria Parrella, passando per Gli sdraiati di Michele Serra, i nove monologhi (recitati da Luisa Facelli, Concetto Burderi, Antonio Maria Porretti, Raffaella Pretta, Carmine Fra, Maria Raiteri, Max Bottino, Nadia Sgnaolin, Massimiliano Francese) raccontano un'umanità disastrata, sofferente, ferita - per la quale a poco servono perfino le "maschere" del teatro. Una madre che lotta per nutrire la propria neonata morente, una donna stuprata, un padre disarmato... e molti altri. Non vi è quasi rappresentazione, bensì testimonianza.
A seguire, nella seconda parte dello spettacolo, nel (vano!) tentativo di dare una risposta ai principali quesiti esistenziali emersi nel corso dei monologhi, interviene il filosofo Paolo Pulcina (co-autore della favola filosofica Sette stanze d'alberi e d'acqua, che da anni si occupa della filosofia insegnata ai bambini) che, con il consueto garbo e umorismo, stimola una divertita e coinvolta platea a riflettere su alcuni quesiti cruciali: chi siamo, realmente? Possiamo essere certi della realtà che ci circonda? E infine: che cos'è la "Verità" che molti di noi sembrano ricercare in questa esistenza?
Interrogativi che, è inutile precisarlo, sono destinati a restare senza risposta.

Eloisa Massola