giovedì 8 dicembre 2016

Rossana Carne, fra ISIS ed editoria - Parte seconda

(Qui la prima parte dell'intervista.)

- Dopo aver scritto il tuo libro sull'Isis, ne hai più o meno paura? Cosa, secondo te, spaventa le persone? E' uno stratagemma infallibile per spaventare i popoli... Cosa pensi della religione? E' politica o spiritualità?
Senza dubbio la paura è il mezzo più potente che si possa utilizzare per manovrare e governare la mente e le azioni delle persone. Paura dell’Isis? Onestamente no, così come non ho paura di dover affrontare il viaggio più importante nella vita di ognuno di noi, ovvero la morte. Le persone sono spaventate perché si sentono sostanzialmente impotenti e insicure nel loro stesso ambiente. Questa paura, ovviamente, è un fattore di “testa” e spesso ci viene inculcata dai mezzi di comunicazione. La costante visione di immagini di attacchi brutali e le parole usate dai giornalisti aiutano ad amplificare questa emozione che diventa, via via, sempre più grande e quasi incontrollabile. “Rischio precipitazioni”, “Bombe d’acqua”, per citarne alcune; oppure, ci ricordiamo tutti le immagini delle Torri Gemelle giusto? Il giorno dopo quel drammatico 11 settembre, la maggior parte delle trasmissioni TV diffusero delle immagini di musulmani intenti a festeggiare, anche se non si capiva cosa stessero festeggiando visto che non era riconoscibile un vero e proprio contesto. Questo pose le basi per la nascita di un’idea fuorviante, ovvero quella secondo cui tutti i musulmani sono pericolosi e la paura iniziò a scatenarsi in ognuno di noi fino ad esplodere con i recenti attentati, che io chiamerei con il loro vero nome cioè False Flag. In tutto questo, cosa c’entra la religione? Premettiamo che, oggi, politica e religione sono sostanzialmente la stessa cosa, comunque… da un lato la religione è un alibi perfetto per coloro che uccidono in nome di essa, la fatidica frase “ho ucciso perché me lo ha ordinato Dio” fornisce la scusa per scappare dalla propria coscienza e dalla responsabilità del singolo che, di fatto, commette l’azione. Dall’altro lato la religione è un’esortazione al combattimento. Basta prendere qualsiasi “testo sacro”, a iniziare dalla Bibbia, per rendersi conto di quanto il Dio descritto non sia un essere pieno di amore e misericordia, ma un vero e proprio guerrafondaio alla ricerca del potere terreno. A riprova di tutto questo, ci sono studiosi come Mauro Biglino che analizzano i testi antichi letteralmente, e ciò che ne emerge è sconvolgente nella sua semplicità, non ha bisogno di pagine e pagine per spiegare che ciò che è scritto significa, in realtà, altro. A titolo di esempio cito alcuni passi provenienti dai grandi testi delle religioni monoteiste:

«Dio li ha creati sotto forma di uomini per la gloria di Israele. Ma gli Akum (i non ebrei) furono creati all’unico scopo di servirli (gli ebrei) giorno e notte. Né essi potranno mai essere esonerati da questo servizio.  Si addice al figlio di un re (un israelita) che gli animali nella loro forma naturale, e gli animali nella forma di esseri umani siano i suoi servitori».
(VI Secolo A.C. formazione del testo definitivo nel 70 D.C. – Talmud Midrasch Talpioth, segg. 225d).

«Allora Sihon uscì contro di noi con tutta la sua gente, per darci battaglia a Jahats. Ma l'Eterno, il nostro DIO, ce lo diede nelle mani, e noi sconfiggemmo lui, i suoi figli e tutta la sua gente.  In quel tempo prendemmo tutte le sue città e votammo allo sterminio uomini, donne e bambini di ogni città; non lasciammo anima viva.» (VII Secolo A.C. – Antico Testamento, Deuteronomio, 2:32-34)

«Questa volta vidi arrivare un cavallo grigiastro e il nome del suo cavaliere era «Morte», gli teneva dietro il regno dei morti. A loro fu dato su un quarto della terra il potere di uccidere con le guerre, le carestie, le epidemie e le bestie feroci.» (90 – 95 D.C. Nuovo Testamento, Apocalisse 6:8)

«Quando poi saranno trascorsi i mesi sacri ucciderete gli idolatri dovunque li troviate, prendeteli, circondateli, catturateli ovunque in imboscate! Se poi si convertono e compiono la Preghiera e pagano la Decima, lasciateli andare per la loro strada. Allah è perdonatore misericordioso» (650 D.C. - Corano - Sura 9:5)
Come possono i cristiani o i musulmani, quindi, non essere influenzati da tutta questa violenza? È scritta… è palese nella sua semplicità!
Dovremmo invece porre la nostra attenzione ad alcune pratiche nate un po’ più a Oriente, che inducono l’uomo all’introspezione e alla rinascita della consapevolezza. “Conosci te stesso e conoscerai il Mondo” questa è la frase che dovrebbe essere insegnata ad ogni bambino sulla Terra, per fare in modo che in ogni essere umano nascano senso di responsabilità e consapevolezza. L’Isis è, senza dubbio, una questione politica che si legittima tramite la religione, nato in seno a lobby di potere che avrebbero voluto il controllo dell’area mediorientale, ma che alla fine si è rivoltato contro gli stessi “creatori”… un esempio simile lo troviamo in Afghanistan con i fantomatici Taliban.

- Progetti editoriali futuri? Altri progetti? Che cosa vuoi fare della tua esistenza?
Per quanto riguarda i progetti futuri: con Enigma abbiamo creato la collana Granelli di Sabbia che raccoglierà testi di varia natura. Granelli di Sabbia, infatti, nasce ispirandosi alla famosa poesia di William Blake e vuole esortare ogni persona che entra in contatto con essa, a non fermarsi alle semplici apparenze. È un’esortazione a vedere il mondo con occhi nuovi e disincantati, una visione che a lungo andare potrebbe davvero fare la differenza. La cosa più bella che possiamo provare, infatti, è il senso del mistero. Il mistero e la curiosità di scoprire sono la vera arte e la scienza che muovono il nostro Pianeta. Chi non prova queste emozioni, colui che non ha mai meditato su questi aspetti, è come se non avesse mai vissuto; mentre coloro che si muovono in questi meandri hanno la grande possibilità di poter cambiare o plasmare il mondo per le generazioni future. Ecco dove si spingono i nostri progetti, alcuni dei quali sono in fase di completamento e vedranno piena realizzazione a partire dall’autunno di quest’anno. Un esempio sarà la mia collaborazione con la rivista Hera, diretta da Enrico Baccarini, oltre che una serie di testi già in fase di elaborazione.

- Raccontaci qualcosa di te: i tuoi gusti, le passioni, le cose che non sopporti, i vizi, le virtù… ti
piace mangiare qualcosa di ricercato? Dove vorresti vivere? Sportiva o sedentaria o “il
giusto”?


Questa è senza dubbio la domanda più complicata di tutta l’intervista. In linea di massima sono una persona semplice a cui piace sperimentare ogni cosa mi passi per la testa. Mi piace rendermi utile per aiutare gli altri e per questo ho deciso di donare il sangue tramite l’Avis insieme ad altre piccole attività, mi piace dedicarmi alla meditazione e all’introspezione. Adoro la musica, mi piacciono tutti gli stili, anche se la classifica vede ai primi posti i Linkin Park, i Nightwish e Ludovico Einaudi che mi piacerebbe poter sentire dal vivo un giorno. Adoro fare le Gru con la carta degli Origami, è un’attività che mi rilassa e mi permette di operare con le mani lasciando la mente libera di viaggiare. Mi piace testare qualsiasi tipo di cibo, se mi trovo all’estero per lavoro, sono solita assaggiare i piatti locali. Avendo studiato e vissuto in Giappone, però, alcune delle pietanze di cui non potrei fare a meno derivano proprio dalla cucina del sol levante, anche se da buona italiana la pizza è in assoluto il mio piatto preferito. Dove mi piacerebbe vivere? Se mi fosse stato chiesto 10 anni fa, avrei risposto in una metropoli come Milano o Tokyo, ma oggi dico: Casa non ha un luogo geografico preciso, mi sono sentita a casa in molti posti, anche se oggi vivo nel mio piccolo paesino dove mi sveglio la mattina e la prima cosa che vedo è un cielo azzurro non inquinato e pieno di smog, dove si sentono cinguettare i volatili e dove ci si saluta alla “vecchia maniera”, anche se un po’ provinciale rispetto alle grandi città. Non sono una vera e propria amante dell’attività sportiva, ma vado regolarmente in palestra e mi alleno nella corsa sia per una questione di salute, lo sport fa bene e non possiamo negarlo, sia per una questione di svuotare la mente dai troppi pensieri e dallo stress quotidiano a cui siamo sottoposti. Cose che non sopporto… essenzialmente non mi piacciono la falsità e la prevaricazione a nessun livello, non mi piacciono le persone troppo egoiche o pronte a giudicare senza prima auto analizzarsi allo specchio; apprezzo, invece, la semplicità non solo caratteriale, ma anche dei gesti. Un sorriso, un abbraccio, una pacca sulla spalla sono sicuramente meglio di un whatsapp. La tecnologia, per quanto utile sotto certi aspetti, non fa altro che allontanare le persone e porle in una situazione di invidia e giudizio costanti, mi piacerebbe che nelle scuole venga lanciato un progetto di distacco dai mezzi di comunicazione per favorire, invece, la creatività di diversa forma: disegno, scrittura creativa, musica, sport… forse questo aiuterebbe tutti noi ad essere più vicini e riscoprire il valore di un abbraccio, invece che essere distanti anni luce gli uni dagli altri. Vizi e virtù… il vizio più accentuato è sicuramente, in alcuni ambiti della mia vita, la pigrizia; mentre la mia virtù principale è quella di saper pazientare.

- Tutto quello che ti va di aggiungere per Phaneron!
Innanzi tutto vorrei ringraziare di cuore Phaneron e tutto il suo staff per avermi dato la possibilità di rispondere al queste domande, mi sento onorata e grata per la vostra gentilezza nei miei confronti. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare nuovamente la mia famiglia per il sostegno che mi hanno dato in tutti questi anni e vorrei ringraziare anche il mio editore Enrico Baccarini per la fiducia, mentre un ringraziamento speciale lo vorrei dare a una persona speciale che chiamerò semplicemente Evo. Vorrei concludere con una piccola citazione, se possibile: «Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi. Nascendo in questo mondo, cadiamo nell’illusione dei sensi: crediamo a ciò che appare. Ignoriamo che siamo ciechi e sordi. Allora ci assale la paura e dimentichiamo che siamo divini, che possiamo modificare il corso degli eventi. Non è la materia che genera il pensiero, è il pensiero che genera la materia» (Giordano Bruno).

Intervista realizzata da Paolo Pulcina




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